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intra due. Appresso quella terra, sie’ India, che dura dalle montagne di Emedia1 insino al mare di mezzodì. Là è l’aere molto buono, che fa due volte istate con due messi in2 un anno. E nel tempo di verno sì vi è un vento dolce e soave a maraviglia, sì che non sentono alcuna freddura3.
In India è ben cinque milia cittadi, ben popolate ed abitate di gente. E non è maraviglia se gl’Indiani non furono mai mutati di loro terra, per ciò che vivono ad uno signore, e senza nulla guerra4 Li grandi fiumi che sono in India, sono questi, Gange, Indus, Ipazio5. Quegli è nobile fiume, che ritenne6 l’andare d’ Alessandro, secondo le
- ↑ Il Sorio corresse: Media, in Emedia, con Solino e colla geografia. Il t legge come le stampe.
- ↑ Aggiunto con due messi, col ms. Vis. e col t et II meissons.
- ↑ A maraviglia, sì che non sentono alcuna freddura, è glossa di Bono. È in due manoscritti del Chabaille.
- ↑ Per ciò che vivono ad uno signore, e senza nulla guerra; è giunta del politico e storico Giamboni, se Dio gliel perdoni. Il t dice, che non è meraviglia se nell’India sono cinque mila città ed assai popolate, perchè gli Indiani non furono mai fatti emigrare dalla loro terra.
- ↑ Mutato Guagut, in Gange: Ispamia, in Ipazio.
- ↑ Corretto ritiene, in ritenne. Il t dice: li très nobles fluns qui detint ecc.