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C.AVÌl’Oì.n ).\\\. Della talpa.
’J’nl|;i ò una piccola ’ l)Ctiiiohi. che sonipre al)ita sotto tona. ¦ la cava por diverse parti, o mangia Io radici eli’ olla trova*, anco che molti dicono clTolla vivo jjurc di terra.
E sappialo, clic la talpa non vedo lume \ elio iiatuia non volle adoperare in \’\ d’aprirò le pelli de’ suoi occhi sì che non valgono * niente, pcrch^ non sono api.Mli. Ma olla vede con la monte del cuoio, tanto ch’ella va, come s’fdla avesso occhi ’’.
1) Il r: cs! une dircrse òestc. ma cinque coilifi invece di (lirerse Ic^ggono pcfiii\ o.onìo. josso il nnstro volgfìirixzatore, ed il ni.s. Vis.
2) Le stiiiDpe dando di cozzo contro il buon senso: e mnìigin le radici ch’din lrro. Anche che molli di ono. Corretto col t; et rnnvjiic Ira rncÌ7iex qve de trveve; jà soit ce que li plusor etc.
(i) Il t: ne voit conte. Ecco la radice del vergot, e ne(fol, qiiol’he cosa, nulln, che si odono in alcune terre lombarde,.scn/a anfanarsi col gntta latino, col gol tedesco.
4) Corretto vede, in mlgono, col m.?. Vis. e col t: aimti ne valent il nevi.
ò) l’ultimo periodo » del volgarizzatore, memore della frase del Mngnifcai: dispersil superhos y,ienle cordis sui. Il