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quando hanno perdita ’. E puolo 1" uomo beno

conoscerò so la battaglia si dee perdere o vincere alla vista clic fanno i cavalli di i-allegrarsi di contristarsi. E sonne assai di quelli clie conoscono il nimico del loro signore, e mordonlo ^ dura m (^n te.

E di tali sono, che non portano s(ì nonno il loro signore diritto, secondo che fece il cavallo di Giulio Cesare, e Bucefalas d’Alessandro, che in prima si lasciò toccare come angelica bestia ^ e poi che ’l re vi montò suso, e’ non degnò poi mai di lasciarsi toccare ad altro uomo per cavalcare ^ E sappiate, che Bucefalas aveva testa di toro, e molto fiera guardatura, ed avea due corna ^ Ed il cavallo di Cintareto duca di

Ij Con maggior poesia il t: et quant il flairent la bataille, il se cointoient, et esleescent au son des buisines; et sont Uè quant il ont victoire, et dolant quant il perdent.

2) Il t: mordent et Jierent trop an/j ois sensément.

3) Il t: qui premiers se laissa donter et chcvauchier comme une nicc beste. Era in forse di mutare angelica bestia, in domestica bestia (tiice beste); ma veggeudo come tosto dopo il maestro fa cavalcare le anime, dove le altre volte dice sempre on, ovvero home, pensai che il volgarizzatore volesse gareggiare nella convenienza delle metafore col suo autore. Il ms. Ambr. legge: come una simpla bestia. Il codice Capitol. Ver.: come debonaire beste.

4) Il t: il ne daiqna, quo ame don monde i montast, ve rhevauch’ist.

5) Il t: et si amit II bores ’lutr’-ssi romnìe ’rnes.