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sia grande nimico del serpente, nientemeno il serpente

gli vale molto a medicina. Or intenderete come * Egli va alla buca del serpente con la bocca piena d’ acqua, e gittavela entro, e quando egli ha ciò fatto, egli la trae a se per ispiramento di suo naso e di sua bocca, tanto ch’egli ne lo fa ^ uscire fuori, a suo mal grado, e poi l’uccide co’ piedi ^

E quando il cervio vuole lasciare la sua vecchiezza, sua malattia, egli mangia lo serpente, e per la paura del veleno se ne va ad una fontana e bee molto. Ed in questa maniera muta suo pelo, e gitta le sue corna, e la vecchiezza; e però vivono lungamente, secondo che Alessandro provò, quando egli fece prendere molti cervi, e fece mettere a ciascheduno nelle corna * un cerchio d’oro

risceli delle loro fedite. Di quali erbe qui si parla ? - Corretto, dieta in dittamo col ms. Ambr: e V«s. e non, in ne, col t: li cerf meisnie nos cnseignierent le diptame; ce est une herbe que il manjuent là où on lesfert; car la vertus de cele herbe etc.

1) Posto il punto prima di egli, secondo il contesto.

2) Ag-g-iunto lo, col t: il le fait issir.

3) Il t: lors le fiert et l’ocist à ses piez.

4) Nelle corna, manca al t. È nel ms. Vis. 11 t dice: enlou le col. Due codici dicono: Alexandre li granz, ed uno le qrnnt.