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Poi viene Cilicia, ch’è una grande terra, là ove monte Tauro siede, che guarda a destra verso settentrione. Da quella parte è Caspio, ed Ircania. A sinistra1 guarda verso mezzodì, che in quella parte è il regno delli Amazoni2: il regno delle femine, cioè, Chaie e Escite. E le sue fronti guardano da occidente, e3 in mezzodì iscalda egli forte per lo sole. Ma dall’altra parte, che guarda in verso settentrione, non v’ha altro che venti e piova. Là è la terra di Scithe, là ov’il monte di Cimere, che di notte fa grandi fumi4. Ed evvi la terra d’Asia minore, ov’è Efeso e Troia, e la terra di Galata, e di Bitinia, e la terra di Paflagonia, e quella di Capadocia, e la terra di Assiria. In contra v’è la terra di Arbelite, cioè la terra ove Alessandro vinse Dario re5. E si v’è la terra di Medi. Ancora è a destra di monte Tauro le porte di Caspe6, là ove non può andare

  1. Le stampe leggono: Urcania a sinistra, e guarda. Trasportato il punto, col t et Hurcania. A senestre ecc. Riscontra con: A destra guarda ecc. poco sopra.
  2. Il t est Amazoine, li regnes des femes.
  3. Il t ha di più: tant com cil mons esgarde midi, eschaufe il fort, ecc.
  4. Corretto lumi, in fumi, col ms. Vis. e col t granz fumées.
  5. Il t Daire le roi de Perse.
  6. Corretto le parti di Gaspe, in le porte di Caspe, col ms. Vis. e col t les portes de Caspe.