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tanto conio vi sono dentro al corpo della loro

madre ’, e quando nascono ’, n escono altresì, in tal modo che alla seconda volta quivi ove concepe il seme del maschio non ha potere di concepere se non quattro fìg-liuoli. alla terza volta tre, alla quarti due, ed alla (juinta uno, e poi ninno ^, però che quiìllo luogo ò sì guasto, che non ritiene il seme più. E però dicono alcuni, che per lo grande dolore ch’e’ leoni hanno al nascimento, nascono quasi tutti isgomentati, ch’elli giacciono tre dì, quasi come tramortiti, sì come s’olii non avessero vita, il quarto dì * viene il loi’o pudre, e grida loro sì fortemente, e sì fieramente in capo ^. ch’elli si levano, e seguono loro natura ¦"’.

L’altra " maniera di leoni sono ingenerati da una bestia che ha nome pardo ^: e questi

1) Le stampe mettono il punto dopo, della loro madre. Oni messo il punto, e continuato il periodo col ms. Vis. e col t: tant cornine il sont dedans, et ò lor naistrc aussi, en (el maniere que etc.

2i Corretto n’escono, in nascono, col ms Vis. e col t.

3) B poi ninno, manca al t. Il ms. Vis. nullo.

4) Il t: au chief de III jors.

5) Il t: les escrie si fort de sa vois.

(ì’i Aggiunto: e seguono, col ms. Vis. e col t: lijil se lievent, et ensuient sa nature. Le stampe: si levano in loro natura.

7) Il t: la tierce miniere.

8) Corretto prende, che è pure nel ms. Vis. in pardo, col t: qui ’I. non parde.