Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
180 |
Capitolo XXIV.
Degli ibes.
Ibes è uno uccello simigliante alla cicognia, e nasce1 in Egitto2 per lungo il fiume del Nilo. E non si pascolano se non di piccoli pesci3, e di uova di serpenti, e di bestie morte, ch’elle trovano lungo la riviera. E questo addiviene4 perchè non mette piede in acqua, chè non sa notare. E quando si sentono alcuna malizia nel loro corpo, per le vivande ch’elle mangiono5, sì se ne vanno al mare e beono dell’acqua ed empiesene bene la sua gorgia6, e mettesi il becco di dietro a modo
- ↑ Corretto: ed usa, in e nasce col ms. Vis. e col t: naissent.
- ↑ In Egitto, è glossa di Bono geografo.
- ↑ Aggiunto piccoli, col t: petit poisson. Le stampe dopo pesci, aggiungono: che trovano morti. Soppresso, perchè manca al t, ed è ripetizione erronea delle ultime parole del periodo.
- ↑ E questo addiviene: il t car.
- ↑ Il t: et quant eles sentent aucunes maladie, ou troblement de lor ventres, par les males viandes que eles manjuent.
- ↑ Il t: engorgent de cele aigue à grant foison.