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Elle dottano1 molto del vento all’ostro, sì com’elle mostrano; e molto s’adagiano del vento a tramontana, perchè è secco, e molto leggiero.
Capitolo XXIII.
Della cicognia2.
Cicognia è uno grande3 uccello, e sono senza lingua4, e per ciò fanno gran romore col becco, battendolo molto insieme. E sono nimiche delle
- ↑ Il t: il criement molt le vent de midi por la moistor. Corretto ardono che è pure nel ms. Vis. in dottano col ms. Bergamasco del Sorio. Dove sopra Bono volgarizza che le quaglie eleggono loro capitano un uccello di altro lignaggio acciò che sia preda dell’astore, per salvare sè stesse, il t dice si eslisent lor chevetaine I autre qui est d’estrange lignie. Potrebbe interpretarsi, ch’eleggono una quaglia d’altra tribù, stirpe, prosapia, anzi che un uccello d’altra specie. Ci duole che le quaglie abbiano ora mutato modo di marciare, e di eleggere il capitano, per sapere come veramente ai tempi antichi facessero.
- ↑ Il t: de la nature de la cicoigne.
- ↑ Grande, manca al t.
- ↑ Segue il t: et por ce dient les gens ch’ele ne chante pas.