vergeni, e senza nulla corruzione di loro corpo1 di lussuria, e fanno figliuoli2 in grande quantità. Elle ordinano loro popolo, e loro comune3. Ed eleggono loro re; e non eleggono per sorte4, anzi chi è più nobile ne’ costumi5, e più bello, e maggiore, e di miglior vita, quegli è eletto re e signore dell’altre. E perchè egli sia re e signore, di ciò egli è più umile e di grande pietade. Ed eziandio lo suo pungiglione, ovvero spina6 non usa contra alcuno malvagiamente7. E non pertanto ch’egli sia signore, l’altre sono tutte franche, e hanno di loro libera signoria. Ma la buona volontà ch’elle hanno8, le fa amare insieme e ubbidire al loro maggiore in tal modo, che niuno esce9 di sua magione infino tanto che il loro si-
- ↑ Di loro corpo, manca al t.
- ↑ Il t: toutes voies font eles soudainement filz à grant plentè.
- ↑ Et maintienent lor communes, et lor borgeisie.
- ↑ Il t: non mie par sort, où il a plus de fortune, que en droit jugement.
- ↑ Il t: a cui nature done signe de noblesce.
- ↑ Ovvero spina, glossa di Bono. Manca al ms. Vis.
- ↑ Il t: en venjance d’aucune chose. Il ms. Vis. villanamente.
- ↑ Il t: que nature lor done.
- ↑ Il t e la grammatica qui consiglierebbero correggere niuno in niuna: se non che potendo quel niuno, quasi di genere comune, comprendere sì il maschio che la femmina, lo lasciai in pace. Così pure altre volte.