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molto danno fanno con loro becco alle biade1, e molto guastano tutte erbe con loro uscito2.
Il tempo ch’elle si congiugnono carnalmente si è dal marzo infino a’ grandi dì d’estate.
E alle boci dell’oca puote l’uomo conoscere tutto le ore della notte3. E non è nessuno altro animale che sì senta l’uomo, come fa l’oca4. E alle lor grida furono sentiti li Franceschi, quando voleano imbolare5 lo castello di Campidoglio di Roma6.
- ↑ Il t: nuisent a terre gaaignable. Bono ed il ms. Vis. qui mette col becco, che nel t è nell’inciso appresso. Si ponga mente a questa terre gaaignable, sulla quale molto si disputa in altro luogo.
- ↑ Il t: et molt empirent toutes semences dou bec, et dou fiens. Uscito qui vale sterco. V. Crusca.
- ↑ Il t: de la nuit, et les vigiles.
- ↑ Il t: comme eles font.
- ↑ Il t: prendre.
- ↑ Il t aggiunge: selonc ce que l’istoire nos raconte. Manca questo inciso al ms. Vis. Un codice francese ha quest’altro inciso, che il Chabaille giudica interpolato: quant lez oies chantierent, et esveillierent les Romains.