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Capitolo VI.
Giova leggere questo brano di Solino, tradotto da ser Brunetto, colla scorta del quale si è racconciata la lezione del Volgarizzamento, e meglio la chiarisce.
Hippopotamos in eodem flumine (Nilo) ac solo nascitur, equino et dorso et juba et hinnitu, rostro resupino, unguilis bifidis, aprinis dentibus, cauda tortuosa. Noctibus segetes depascitur, ad quas pergit aversus astu doloso, ut fallente vestigio, revertenti nullae ei insidiae praeparentur. Idem quum distenditur nimia satietate, arundines recens caesas petit, per quas tamdiu obversatur, quod stirpium acuta pedes vulnerent, ut profluvio sanguinis lavetur sagina (cap. XLV.)
Il Volgarizzamento stampato legge Potamie: il ms. Ambrosiano, legge Ipotamo, nome che più somiglia al vero, Ippopotamo. Per questo lo abbiamo preferito.
Capitolo VII.
L’ammaestramento poetico e morale di ser Brunetto intorno alle Sirene, fu occasione al genio del suo divino discepolo di questi ammirabili versi:
Mi venne in sogno una femmina balba.
Con gli occhi guerci, e sovra i pie distorta,
Con le man’ monche, e di colore scialba.