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fatta propria i moralisti a denotare un pentimento troppo tardo, e sterile di buoni effetti, senza riparazione efficace al male commesso.


Capitolo IV.


Insegna il Tesoro: «Delle moriche l’uomo tinge le porpori di diversi colori.» Usandosi nella nostra lingua purpureo, come equivalente a rosso, comunemente si crede che tutta la porpora fosse di tal colore. È falso. Leggansi, Amati De restitutione purpurarum, Cesena 1784: Capelli, De antiqua et nupera purpura, ibid: Michele Rosa, Dissertazione delle porpore, e delle materie vestiarie presso gli antichi, 1776.

Scrive l’Amati: Non bisogna intendere colla parola porpora un colore unico, ma un genere particolare di tintura, per la quale usavano colori animali, cioè il liquore di certe conchiglie, e che differiva da un’altra specie di tintura, la vegetale, ove non adoperavano che piante, colores herbacei (cap. I. parte I.)

Nella prima era compresa un’infinita varietà di colori: poiché oltre la porpora ordinaria, che era rossa, ne tingevano di bianca, di nera, e quasi di tutte le gradazioni. Si contano ben nove colori semplici di porpora, dal bianco puro, al nero, e cinque mischiati. I primi sono, il nero, il grigio (lividus),