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in altri strumenti, e accordare l’uno con l’altro, per diletto delle genti, e per far canti in chiesa per l’ufficio del nostro Signore.

La terza si è geometria, per cui noi sappiamo le misure e le proporzioni1 delle cose per lungo e per alto e per largo2. Questa ò la scienza per cui i filosofi antichi3 si sforzaro per sottigliezza di geometria di trovare la grandezza del cielo e della terra4, e l’altezza ch’è dall’uno all’altro, e molte altre proporzioni che maravigliare fanno altrui5.

La quarta scienza è astrologia, la quale c’insegna tutto l’ordinamento del cielo, del firmamento, delle stelle, e del corso dei sette pianeti

  1. Correggo proprietà, errore delle stampe, in proporzioni, col t proporcions, e col buon senso.
  2. Correggo ampiezza, in largo col t par lé, e col ms. Vis. Così leggono anche i ms. della Marciana.
  3. Il t li VII sage, colla variante ancien. Non adottai la variante, quantunque di più codici, per non donare un errore a ser Brunetto. Anche messer Bono qui corresse il t.
  4. Il t la grandeur dou ciel e de la terre. Corressi la lezione errata, che era l’altezza del cielo e la grandezza della terra. Dice poi tosto l’altezza che e dall’uno all’altro che è appunto l’altezza del cielo, che elimino, perchè manca al t, ed è goffa ripetizione.
  5. Corretta col t e col ms. Fars. la errata lezione delle stampe molte altre cose e proporzioni molto da maravigliare t: et maintes autres proporcions, qui ameiller font.