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conservato. Era di Scipione Maffei. Fu studiato dal Salvini, che l’ebbe in gran pregio.
Il principe Baldassare Boncompagni possedè un codice francese proveniente dalla biblioteca Albani, ed un altro già appartenente a Guglielmo Libri Canicci. che aveva promesso un’edizione del Tesoro originale.
Questi tre codici sono descritti nel Trattato della sfera di ser Brunetto Latini ridotto alla sua vera lezione ecc. per cura di B. Sorio P. D. O. di Verona: (Milano, tip. Besozzi, 1858) e da esso furono collazionati col Volgarizzamento di Bono Giamboni, edizione di Luigi Carrer, Venezia 1839, per una edizione di tutto il Tesoro, della quale lasciò i manoscritti alla Biblioteca comunale di Verona, con obbligo di concederne l’uso al commend. Francesco Zambrini presidente della regia Commissione pe’ testi di lingua, per una edizione del Tesoro ch’egli avesse ad imprendere. Per gentile proposta di esso io posi mano a questa edizione, valendomi delle postille del Sorio, come nella stampa è notato, e consultando nei dubbi il prezioso codice Capitolare.
27 Mi sono giovato di questo studio, citando i mss. colle indicazioni sopra accennate, in ispecie nei libri VII e VIII; ed usando della frase generale mss. fiorentini, quando egli ad essi accenna in genere, senza indicazione particolare di alcuno di essi.