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lix

     Ond’io aggio talento
Nello mio parlamento
     Ritrar ciò che ne vidi:
Non dico ch’io m’affidi
     Di contarlo per rima
Dal pie fin alla cima;
     Ma ’n bel volgare, e puro,
Talchè non sia scuro,
     I’ vi dirò per prosa
Quasi tutta la cosa
     Qua ’nnanzi dalla fine,
Perchè paia più fine.
                         (Capitolo XI.)

     Così un dì di festa
Tornai alla foresta,
     E tanto cavalcai,
Ch’io mi ritrovai
     Una diman per tempo
In sul Monte d’Olempo
     Di sopra in sulla cima.
E qui lascio la rima,
     Per dir più chiaramente
Ciò, ch’io vidi presente,
     Ch’i’ vidi tutt’il mondo
Sì come egli è ritondo,
     E tutta terra, e mare,
E ’l foco sopra l’aire,