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i Francesi. L’ab. Zannoni è del primo parere. Ma se, come dice il Malespini, innanzi che fosse fornita l’ambascieria i Fiorentini furono sconfitti a Monte Aperti il dì 4 di settembre 1260; se i guelfi si ritirarono dalla città a’ dì 13 del medesimo mese, cioè nove giorni dopo la sconfitta; è lecito dubitare, se Brunetto avesse tempo a ripatriare innanzi la cacciata dei guelfi (Nannucci, Op. cit.).»

10 Ambrosii Traversarii epistolae (Firenze, 1759): Filippo Villani, Vite, pag. 32 e 124.

11 In un atto del 1269, redatto da lui stesso, si qualifica: Ego Brunectus de Latinis notarius, nec non scriba consiliorum communis Florentiae (Fauriel Op. cit.)

12 Chabaille, Op. cit.

13 Ne avverte lo stesso Brunetto, che voleva nel Tesoretto inserire alquanti brani in prosa, trovando difficoltà di esprimere in verso ed in rima li suoi ammaestramenti. Ecco le sue parole:

     Quando vorrò trattare
Di cose, che rimare
     Tenesse oscuritate,
Con bella brevitate
     Ti parlerò per prosa,
E disporrò la cosa
     Parlandoti in vulgare,
Che tu. intende e appare.
                         (Capitolo V.)