Che per la lor cagione
Fanno la complessione
D’ogni cosa formare,
E sovente mutare,
Sì come l’uno avanza
Li altri in sua possanza;
Chè l’uno è in signoria
Della malinconia,
La quale è fredda e secca,
Certo di laida tecca.
Un altro è in podere
Di sangue al mio parere,
Ch’è caldo ed umoroso,
Ed è fresco e gioioso.
Flemma in altro monta,
Ch’umido e freddo ponta;
E, perchè sia pesante,
Quell’uomo è più pensante.
Poi la collera vene,
Che caldo e secco tene;
E fa l’uomo leggiero,
E presto, e talor fiero.
E queste quattro cose
Così contrariose
E tanto disuguali
In tutti gli animali
Mi convene accordare,
E in lor temperare
E rifrenar ciascuno,
Sì ch’io li rechi ad uno,