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fu menato in prigione in Babilonia, ch’elli furo1 deliberati un dì di piena Luna, cioè a dire com’ella avea quattordici dì. E ciò fu poi che ’l Sole era intrato in Ariete. E voi avete bene udito qua a dietro perchè la sedia della patta è ciascuno anno dieci dì all’uscita di marzo. E così la osservano li Giudei; che in quel dì in che loro deliberamento fue, là ov’egli trovaro la Luna quattordici, elli celebraro la loro Pasqua, in memoria della loro deliberazione. Ma la santa Chiesa fa la sua Pasqua la prima domenica che viene dopo2 quella Luna piena, però che Cristo risuscitò da morte in quel dì.

E sappiate che la vecchia legge guardava lo settimo dì che Dio si riposò, quand’egli ebbe fatto3 il mondo, e tutte le altre cose, cioè lo sabbato. Ma nella nuova legge guardiamo noi l’ottavo4 dì, cioè la domenica, per riverenza della resurrezione di Cristo.



  1. Corretti quelli, in ch’elli col t que il fu délivrés. La Babilonia di cui qui si parla, è quella di Egitto, ed accenna alla schiavitù dell’Egitto. (V. Tesoro lib. III cap. 2.)
  2. Corretto la Luna, in quella Luna, col t, apres cele Lune plaine.
  3. Le stampe leggono male: quand’egli ebbe fatto il dì, il mondo ecc. Levato il dì, che non è nel t.
  4. Il t gardons nos l’autre jor aprés.