Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/420

348

tuo occidente infino di sotto rincontro a’ tuoi piedi dirittamente ha altresì novanta gradi, ed altrettanto avrebbe da ivi all’occidente1, che è lo tuo levante. E così sono quattro fiate novanta gradi, che montano trecentosessanta che sono nel cerchio, sì come noi2 avemo divisato qua a dietro. E per ciò dovete credere, che tutta fiata è dì e notte: chè quando il Sole è di sopra a noi, ed egli allumina qui ove noi siamo, egli non può alluminare dall’altra parte della terra; e quando egli allumina di là, egli non può alluminare di qua, per la terra ch’è in mezzo tra noi, cioè tra noi e quelli che sono di là di sotto da noi3. E dall’altra parte se il mio oriente è l’occidente di quelli che abitano contra ai miei piedi, se fosse vero che gente v’abitasse4, e lo mio occidente sarebbe lo loro oriente: dunque conviene egli che tutta fiata sia dì e notte, che quando noi avemo



  1. Corretto oriente in occidente col t. Tre codici francesi come le stampe leggono orient.
  2. Il t li contes a devisè.
  3. Il t ha di più qui ne lasse passer ses resplandors. Cioè tra noi e quelli che sono di là di sotto da noi, è glossa di Bono, che avrebbe dovuto dire sarebbero, come poi tradusse il sont del t.
  4. Se fosse vero che gente v’abitasse: glossa dubitativa di Bono. Il suo dubbio nocque alla fedeltà del Volgarizzamento.