Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/401


329

e primavera. E di mezzodì viene un vento ch’è della natura dell’altro di mezzodì, ed ha nome Africo, ma li marinari lo chiamano Africino1. Ed anche l’appellano per due altri nomi: che quando egli è dolce e soave, l’appellano Gerbino, per ciò che quel paese che la scrittura chiama Africa, chiama l’uomo vulgarmente Garbon2; ma quando egli viene di grande fortuna e di grande rapina, sì ’l chiamano li marinari Libeccio. E di verso tramontana v’ha un altro ch’è più di buon aria3, che ha nome Corus. Questo appellano li marinari Maestro, per sette stelle che sono in quel medesimo luogo, che sono chiamate da molti lo carro4. L’altro principale che viene di tramontana sì dà nuvoli e freddura. E quello che gli è rincontro verso ponente, dà neve e gragnuola5, ed ha nome Arcie. Ma l’altro ch’è di verso levante, restringe pioggie e nuvoli.

E ciò puote l’uomo conoscere brevemente, che tutti i venti che vegnono d’oriente verso il mezzodì, infino in occidente dànno6 tempesta, o



  1. Il t et par ce non l’appellent li mariniers aucune foiz.
  2. Il t les garb.
  3. Il vento debonaire, è di buon’aria!
  4. Che sono da molti chiamate lo carro, glossa di Bono.
  5. Corretto in in e, col t et grelle.
  6. Corretto hanno in dànno, col senso, e col t dont.