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Capitolo XXXIV


Del quinto elemento.


Il conto ha divisato qua a dietro della natura delli quattro elementi, ciò è1 del fuoco, e dell’aere, e dell’acqua, e della terra. Ma Aristotile lo grande filosofo disse, che egli è un altro elemento fuori di questi quattro, che non ha in se punto di natura nè2 di complessione, come hanno gli altri, anzi è sì nobile e sì gentile3, che non puote essere mosso nè corrotto come gli altri elementi. E però disse egli, che se natura avesse formato il suo corpo di quello elemento4, e’ si terrebbe sicuro dalla5 morte, però che non potrebbe mai morire in nulla maniera.



  1. Corretto e in ciò è col t ce est. Il contesto lo richiede.
  2. Il dopo natura, manca al t: n’a poit de nature de complexion as autres. È meglio espresso.
  3. Sì gentile, regalo di Bono al miracoloso quinto elemento.
  4. Mutato che (forse era scritto, ch’e’) in e’, secondo, il t que il se tendroit asseur de la mort.
  5. Corretto de la in dalla perchè sicuro della morte vuol dire tutto a rivescio, di quello che qui si dee dire. Così il Sorio.