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tre genti1; e ha il suo sedio al polmone, ed è purgata per la bocca2. Ed3 ella cresce di verno, perciò ch’ella è di sua natura, e perciò sono in quel tempo disagiati e fragili4 i vecchi flegmatici. Ma li colerici sono prosperosi, e li5 giovani altresì. E le malattie che sono per cagione di flegma sono rie di verno troppo duramente6, sì come sono febri cotidiane. Ma quelle che sono per colera sono meno rie, sì come sono le terzane. Perciò è bene che li flegmatici usino di verno cose calde e secche.
Lo sangue è caldo e umido, ed ha il suo sedio nel fegato, e cresce nella primavera. Per ciò sono allora molto malvagie le malizie da parte del sangue, cioè febbre sinoche7, e in quel tempo
- ↑ Che ad altre genti, glossa di Bono. Aggiunto ad colla Crusca alla voce sedio. Giunta del Sorio.
- ↑ Corretto songia, in bocca, col t par la boche. Correzione del Sorio. Concorda col ms. Bergamasco da esso citato.
- ↑ Mutato che in ed col t, riuscendo così più chiaro il periodo. Due codici del Chabaille leggono que, anzi che et, come è nelle stampe.
- ↑ Fragili, glossa di Bono.
- ↑ Aggiunto li col t et li juene, per non far ringiovanire i collerici nell’inverno. Poteva leggersi e’; ma più sotto riscontriamo questa medesima forma con li.
- ↑ Duramente, glossa di Bono, il t trop mauvaises.
- ↑ Usa spesso malizia per malattia. Il t tres mauvaises maladies de sane, et de sinoche.