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lungamente senza re e senza imperadore. E tutto avesse questo Federigo assai figliuoli madernali e bastardi, che rimanesser dopo lui, non farà lo conto menzione se non d’uno, lo quale ebbe nome Manfredi, lo quale non fu legittimo. Questo Manfredi crebbe tanto, ch’ebbe il reame di Puglia e di Cecilia. Onde molti dissero ch’egli l’ebbe contra Dio, e contra ragione1, sì che fu del tutto contrario a santa Chiesa; e però fece egli molte guerre, e diverse persecuzioni contra a tutti quelli d’Italia che si teneano con santa Chiesa, e contra a questa2 partita di Firenze, tanto che ellino furo cacciati di loro terra, e le loro case furon messe a fuoco ed a fiamma e a distruzione. E con loro fu cacciato mastro Brunetto Latino, ed allora se ne andò egli per quella guerra sì come iscacciato in Francia, e là compilò egli questo libro per amore del suo amico, sì come egli dice3 nel prologo.
Ma di ciò tace lo conto, e ritorna a sua materia.