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vestro. Molti imperadori appresso, e specialmente li re di Lombardia furo corrotti di mala credenza infino al tempo di Giustiniano1.

E’ fu di molto senno, e di grande avvedimento2, che egli abbreviò la legge del codice, e dello digesto, che in prima era in tanta confusione che nulla persona ne poteva venire a capo. E tutto ch’egli fosse al3 cominciamento negli errori degli eretici, al fine riconobbe lo suo errore, per lo consiglio di Agabito, che allora era apostolico. Ed allora fu la cristiana legge confermata, e dannata la miscredente4 e gli eretici, secondo l’uomo puote vedere scritto nel libro delle leggi che egli fece. Egli regnò trentaott’anni.

E sappiate che innanzi lui erano stati sedici5 imperadori in Roma, infino6 da Costantino che ne



  1. Il t ed il ms. Vis. ha di più: Iustinien, qui fu emperes en l’an de l’incarnation VcXXXIX anz.
  2. E di grande avvedimento, è regalo di Bono. Il ms. Vis. e di grande potere.
  3. Aggiunto, ch’egli fosse, richiesto dalla sintassi, e dal t. Et jà soit ce que il fust an commencement. Così anche i mss. Ambr. e Vis. Corretto degli errori in negli col t.
  4. Il ms. Vis. la credenza dello errore. Il t la creance des hereges.
  5. Corretto diciassette, in sedici: poi diciassette, in ventotto, col t.
  6. Corretto infino a, che è pure nel ms. Vis. in infino da col t des que. Risponde al da Silvestro che viene appresso.