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dei nostri giorni paragonare a quelle de’ nostri antichi? Leggi Omero, Virgilio, Tito Livio, Orazio, Trogo Pompeo, Giustino, Floro, Valerio, Stazio, Lucano, Giulio Celso, Brunetto Latini, Vincenzo (di Beauvais citato poco sopra) e gli altri autori di storia che si affaticarono a prolungare la breve loro età colla illustre e diuturna fama dei loro libri. (L’Espérance, ou Consolation des trois vertus etc. pag. 362, edit. Duchesne, Paris 1617.)

Aymery du Peyrat, abate di Moissac, il successore del quale fu nominato nell’anno 1407, scrisse in latino una cronica dei papi, nella quale cucì un lungo brano del Tesoro di Brunetto Latini, che egli qualifica: “Vir magnae prudentiae, et venustae facundiae.„ (Ms. fonds de Baluze, N. 4991 A, in fol. a 2 colonn. XV siècle).

“L’edizione delle Assises de Jèrusalem, edita dal La Thaumassiere, contiene due capitoli (CCLXXXII, CCLXXXIII) tolti dal Tesoro (del Gouvernement des Citès, des Seignories, et des Piliers). L’opera di Brunetto Latini ottenne, com’è noto, grandissima fama in Europa nel secolo decimoquarto, e per molte ragioni egli mostravasi degno di tale successo (M. le comte Bougnot, Assises de Jèrusalem, in fol. tom. I. p. 32 note 6.

Levesque de la Ravalière copiò dal Tesoro il ritratto d’Iseult, e vi pose fine con questa osser-