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nell’egloga prima; Brunetto grigio si potè finger giovane col capo biondo nel Pataffio. Tanto può esser vero che Brunetto allora fosse giovane, quanto è vero che fosse povero. Mettiamo in sodo a buon conto, che se Brunetto compose que’ sozzi capitoli, li compose in vecchiaia.

Nel capitolo IX si parla di soldi, e di soldi rotti:


Amore ha nome l’oste; un soldo rotto
Spendi, e non bere acqua di cisterna.


L’aggiunto rotto, mostra che l’autore parla del soldo, o soldino, moneta d’argento e rame coniata nel 1462, un secolo e mezzo dopo la morte di Brunetto. Il soldo tutto di rame, fu fatto coniare dal duca Cosimo assai più tardi. — Questo è argomento che prova.

Nel capitolo VII si parla di grossi, e di un tosatore di essi:


Tu ti fai beffe di grossi tonduti.


Ma i grossi furono coniati la prima volta nel 1296, quando Brunetto da due anni era morto... — L’argomento vale per mille.