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Ancora sul Capitolo XIV.


Il labirinto di parole, inintelligibile nelle stampe del Volgarizzamento, ed intelligibile a discrezione nel t francese, è copiato da Isidoro Sententiar. I, 12, dove col bisticcio di homo ed humus, è più chiaro.

Vita corporis, anima: vita animae Deus est....

Anima hominis non est homo: sed corpus, quod ex humo factum est, id tantum homo est. Inhabitando autem in corpore anima, ex ipso participio carnis, hominis nomen accepit: sicut Apostolus interiorem hominem dicit animam, non carnem conditam esse ad Dei imaginem.


Capitolo XV.


Ci sorprende l’anima nella mastra fortezza del capo, che sì guarda per suo intendimento. Siamo all’epoca, nella quale non solo ogni città, ma ogni casa era fortezza, ed ogni uomo era guerriero. Ricordiamo la canzone di s. Francesco di Assisi, nella quale l’amor di Dio all’anima di lui dà un assalto in tutta regola, come ad una fortezza.

Questi brani del capitolo VII del Tesoretto, ripetono la dottrina di questo capitolo del Tesoro.

     Che l’anima in potenza
Si divide, e si parte,
E ovra in plusor parte.