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gionia l’autore fa cenno al capitolo V, dove manda in dono alcune rose:


     L’amico Cesar abbia la più fina,
     Che mi vide in prigione con ambascio.


Facciamo tesoro di questa notizia, che vale non poco.

Nel capitolo VI parla dei Priori di Libertà, stabiliti nel 1282, cioè tredici anni, o in quel torno, prima della morte di Brunetto. Nel capitolo IV nomina le due porte di Firenze, Faentina e san Gallo, edificate nel 1284, cioè dieci anni, o in quel torno, prima della morte di Brunetto. Era dunque assai vecchio quando lo componeva, se vero è che l’abbia composto. Ma nel capitolo IX l’autore si dipinge in fiorente giovinezza, comechè povero:


     Povero in canna son, col capo biondo.


Dunque non può esserne Brunetto l’autore. — È agevole rispondere, che nessuna legge obbliga il poeta (ed in modo particolare il poeta del Pataffio), a render conto esatto di sè. Come Virgilio giovane si finse vecchio colla barba grigia