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     Io fui da lui creata,
E fui incominciata;
     Ma la sua gran possanza
Fu sanza comincianza,
     È non fina, nè muore:
Ma tutto mio labore,
     Quanto che io l’allumi,
Convien che si consumi.
     Esso è onnipotente,
Ma i’ non posso neente,
     Se non quanto concede.
Esso tutto provvede
     Ed è in ogni lato,
E sa ciò ch’è passato,
     E ’l futuro, e ’l presente;
Ma io non son saccente
     Se non di quel, ch’e’ vuole.
Mostrami, come suole,
     Quello ch’e’ vuol ch’io faccia,
E che vuol ch’io disfaccia.
     Ond’io son sua ovrera
Di ciò che esso impera:
     Così in terra e in aria
M’ha fatta sua vicaria.
     Esso dispose il mondo,
E io poscia, secondo
     Lo suo ordinamento,
Lo guido a suo talento.


«Chè tutto fece, e tutto creò, ei puote rimutare e cambiare il corso di natura ecc.»