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tem, liberare periculis, retinere homines in civitate? Quid autem tam necessarium, quam tenere semper arma, quibus vel tectus ipse esse possis, vel provocare improbos, vel ulcisci lacessitos? (De Orat. lib. I, cap. 8)».
Che la rettorica sia la scienza che drizzò prima il mondo a ben fare, può sembrare esagerazione, a chi considera la rettorica quale oggi è. Gli antichi reputarono inseparabile la parola dall’idea, l’eloquenza dalla sapienza. Insegnò Cicerone: Nihil aliud est eloquentia, quam copiose loquens sapientia (Parad. LXXIX). Ed Orazio ai Pisoni:
Scribendi recte sapere est et principium et fons.
Quando a principio furono aperti in Italia ancora divisa i congressi scientifici; vedemmo a prova, che di scienziati non pativamo difetto, ma di oratori. Peggio vedemmo, quando si aperse il politico parlamento. Farse a soggetto si recitano quasi ogni giorno. Dove sono i successori di Marco Tullio? Eloquenza è faconda sapienza.
Con Brunetto esorteremo l’Italia, a coltivare l’eloquenza per servigio decoro ed incremento della libertà finalmente ottenuta.
Capitolo V.
Vedi, o lettore, storia curiosa di un errore di penna.
Tutte le stampe leggono: «Tre scienze escono da lei (cioè dalla logica): dialettica, fisica, e sofistica.»