quattrocento sessantacinque anni. Infìno a tanto che Catellina fere la congiurazione in Roma, contra a coloro che governavano Roma1. Ma quella congiurazione fu discoverta, per lo grande savio Marco Tullio lo meglio parlante uomo del mondo, e mastro di retorica. E allora era egli consolo di Roma quando quella giura si fece2. E egli per lo suo grande senno sì li vinse, e prese, e feceli tutti guastare e distruggere delle persone3, per lo consiglio del buono Catone che li giudicò alla morte. Ma non furono presi tutti, che molti ne camparo4. E Giulio Cesare non li volle giudicare a morte, ma consigliò che fossero messi in forti prigioni di fuori5 di Roma. E però dissero molti che egli fu compagno di quella giura. E al vero dire, egli non amò mai nè senatori, nè gli altri ufficiali di Roma, nè ellino amavano
- ↑ Il t ha di più par le muement des dignitez. Il ms. Vis. per la invidia della dignitade che delli (che elli) aveano.
- ↑ Quando quella giura si fece. Inutile aggiunta del Giamboni.
- ↑ Il t col ms. Vis. et en print, et fist destruire une grant partie.
- ↑ Manca al t ed al ms. Vis: Ma non furono presi tutti, chè molti ne camparo.
- ↑ Fuori di Roma, è precauzione politica aggiunta da Bono.