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suo1 figliuolo. E poi regnò Tullius Ostilius. E poi regnò Ancus Marcius. Poi Tarquinus Priscus re2. E poi lo re Servius. E poi regnò Tarquino orgoglioso, il figlio del quale per sua superbia fece onta e oltraggio3 a una gentile donna di Roma d’alto lignaggio, per giacere con lei carnalmente. E quella donna aveva nome Lucrezia, che era una delle migliori donne del mondo, e delle più4 caste.

E per questa cagione fu egli cacciato del suo regno. E fu stabilito per li Romani, che giammai non v’avesse re, ma fosse la città di Roma e tutto il suo regno governato per senatori e per consoli e per tribuni e per altri ufficiali secondo che le cose fossero5. E quella signoria durò

  1. Corretto colla storia e col t qui ne fu pas ses filz. Le stampe leggevano Numa Pompilio suo figliuolo.
  2. Poi Tarquinus primo re della stampa, corretto colla storia e col t Priscus.
  3. Leggeva la stampa Tarquino orgoglioso, che per suo oltraggio e per sua superbia fece oste a una gentile donna di Roma. Raffazzonato col t Tarquinus li Orguilleus, le cui fil, par son orgueil, fist honte et outrage.
  4. Il t più gentile con Lucrezia: une des meillors dou monde, et la plus chaste. Così anche il ms. Vis.
  5. Il t più esplicito par les senators, et par les consules, et patrices, et tribuns, et dicteors, et par autres officians, selonc ce que les choses seroicent granz, et dedanz la vile et dehors.