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uccisero il re Laumedon, che allora n’era signore1, e menarono2 Esiona figliuola del re Laumedon.
Di Laumedon nacque Priamo e Anchises padre di Enea3. Quel Priamo che fu re di Troia, si fu padre del buono Ettor, ch’era tenuto a quel tempo il migliore cavaliere del mondo4. E fu ancora padre di Paris e de’ fratelli. Quel Paris fu quello che furò Elena moglie di Menelao. Onde li re di Grecia, e di molte altre parti del mondo, per vendetta di questo misfatto si vennero a Troia ad oste, e assediarla grande tempo, che la disfecero in tutto. E così fu Troia due volte disfatta5. Il re e li suoi figliuoli furono tutti6 morti, secondo che si può trovare nello grande libro di Troia, che ne fa menzione nel cominciamento infino alla fine
- ↑ Che n’era signore, aggiunto dal volgarizzatore.
- ↑ La stampa menonne, è contraria al t enmenerent, ed alla grammatica. Il ms. Vis. menono.
- ↑ Il t premette roi a Laumedon, e li rois a Priamo ed Anchises.
- ↑ Ch’era tenuto a quel tempo il migliore cavaliere del mondo. E fu ancora padre di Paris e de’ fratelli. Quel Paris, fu quello etc. Manca al t che legge fu peres au bon Hector, et à Paris, qui ravi Heleine etc. Questo buono è frequente in questo senso nei trecentisti.
- ↑ Il t con peggior lezione qui ravi Heleine, la feme Menelaus, le roi de Grece, por venjange de ce que je vos ai devisè; por qui Troje fu destruite de rechief.
- ↑ Il t furent destruit et ocis.