Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
52 |
radicò sopra l’umana generazione in tal maniera, che le genti che nacquero appresso erano più correnti al male assai che al bene. E per restringere lo male che faceano contra la reverenza di Dio in distruzione dell’umanitade, convenne che le leggi fosser fatte in terra. E questo fue in due maniere: cioè legge divina, e legge umana.
Moises fu il primo uomo a cui Iddio desse la legge, ed egli la diede agli Ebrei1. Il re Foroneus fu il primo che la desse a’ Greci. E Mercurius a quelli d’Egitto. E Solone a quelli d’Atene2. E Licurgus a’ Spartani. E Numa Pompilius, che regnò in Roma dopo Romulo3, fece legge e diella a’ Romani in primamente. Ma dieci savi uomini translataron poi il libro di Solon in la legge di dodici tavole. Ma quella legge invecchiò poi tanto, che non era niente in corso4. Ma lo imperadore
- ↑ Il t bailla la loi as Hebreus. Il traduttore chiosa cristianamente il testo.
- ↑ Il t et Solon à cels de Athènes; Ligurgus as Troyens La stampa leggeva e Salathiel la diede a Dartenia, parlando di legislatore e di popolo ignoti. Leggeva bene Spartani invece di Troyens.
- ↑ Il t et puis ses filz, colla variante fu ses filz. Il traduttore ommise l’una e l’altra lezione di Brunetto, perchè dice un errore di storia.
- ↑ Corrette le stampe che leggevano in corte, col t n’estoit pas en cors, e col buon senso.