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del tempo ch’è passato, Io ho donato1; e del tempo che ha a venire dice l’uomo, Io donerò; e del tempo ch’è presente, dice, Io dono. Ma Dio li comprende tutti sì universalmente, che tutto ciò che fece, e che fa, e che farà, è a lui come presente.

E sappiate, che tempo non appartiene niente alle creature che sono sopra ’l cielo, ma appartiene a quelle che sono di sotto; che dinnanzi al cominciamento del mondo non era nullo tempo, per ciò che tempo fu fatto e stabilito per quel2 cominciamento; e perciò egli è appellato cominciamento, perchè3 tutte cose furo allora cominciate. Ma il tempo4 non ha nullo spazio5 corporalmente, che a poco a poco vanno e vengono, e per ciò non

  1. L’errata lezione, io donato, corretta col t ie ai doné.
  2. Aggiunto quel col t à celui commencement.
  3. Riempiuta la lacuna delle stampe col t et por ce est apelez commencemenz, que toutes choses etc. Così anche il ms. Fars. Leggono le stampe stabilito per cominciamento che tutte cose furo allora cominciate.
  4. Il t mais li tens. Così dividendo il periodo, la sentenza è più chiara. Così anche il ms. Vis. Le stampe leggono: cominciate che il tempo non ha nulla parte corporalmente.
  5. Corretto parte in spazio col t espace, e col ms. Vis. Parte per spazio qui è equivoco.