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19. Stele di Caius Fadius Amphio

I secolo d.C.

Stele parallelepipeda priva di corniciatura, sbeccata lungo il margine superiore e ai lati dell’iscrizione. Lo specchio epigrafico è leggermente ribassato. La parte superiore della stele è levigata, mentre quella inferiore, più larga, presenta la superficie appena sbozzata ed il foro per il fissaggio nel terreno a sezione circolare (diametro cm 15).

La stele è stata rinvenuta nel 1999 durante gli scavi per l’ammodernamento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo all’incrocio con viale Moreali, insieme a sepolture ad incinerazione e ad altri monumenti funerari.

Testo epigrafico:

V(ivus) / C(aius) Fadius C(ai) [l(ibertus)] /Amphio sibi et / Decimiae Iollae (vel Pollae) l(ibertae)/ Iucunda[e]/ suisque omnibus / in fr(onte) p(edes) XII in agr(o) p(edes) XIIII

Da vivo (fece) Caio Fadio Anfione, liberto di Caio, per sé e per Decimia Gioconda, liberta di Iolla (o Polla) e per tutti i suoi. L’area sepolcrale misura sulla fronte 12 piedi (m 3,5), e in profondità 14 piedi (m 4) (= mq 14,7).

Ductus a sezione triangolare, con caratteri che diminuiscono in altezza dall’alto al basso; interpunzione & coda di rondine; P con occhiello aperto e E ad occhielli diversi, con ricerca coloristica nelle apicature.

L’iscrizione ricorda i nomi di due personaggi, legati da rapporto coniugale, oltre che dalla comune origine servile: Caius Fadius Amphio denuncia nel cognome di origine greca la propria provenienza. Il gentilizio Fadius è documentato a Mutina anche da recenti rinvenimenti. Decimia Iucunda è liberta di una donna, Iolla o più probabilmente Polla, prenome che allude al rapporto di matronato. Tuttavia il lapicida trascrive Iollat, confondendo le lettere iniziali e finali del nome.


Misure
h 215; larg. 44,5; spess. 29
Lettere: l.l h 6; l.2 h 5,7-6; l.3 h 5,5; l.4 h 4,5; l.5 h 3,8-4; ll.6-7 h 3,5-4

Inventario
n. 169802

Bibliografia
Mutina 2001, rinvenimento 326.


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