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    Necropoli lungo la via appenninica

18. Stele di Marcus Vettius Clarus

II secolo d.C.

Stele centinata iscritta, priva di corniciatura. La parte superiore è stata ricomposta in seguito al restauro. La stele è stata realizzata con un blocco di reimpiego, probabilmente una soglia. Una profonda scanalatura a sezione rettangolare (lung. 95, larg. 5, spess. 3) è visibile sul lato sinistro. Il lato destro non sembra essere stato rilavorato e presentava già in origine una superficie levigata. Il blocco è stato scalpellato sulla sommità per ottenere il profilo centinaio.

Il monumento è stato rinvenuto ancora in sito nel 1999 in seguito agli scavi per l’ammodernamento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, all’incrocio con viale Moreali.

Testo epigrafico:

[M(arcus)] Vettius M(arci) / lib(ertus) Clarus / [s]ibi et suis / et Floreiae / P(ubli) lib(ertae) Lillusae / concubinae/ et libertis/ libertabus/ in agr(o) p(edes) XIIII / in f(ronte) p(edes) XII

Marco Vezio Claro, liberto di Marco, (fece) per sé e per i suoi, e per Floreia Lillusa, liberta di Publio, concubina, per i liberti e le liberte. (L’area sepolcrale misura) sulla fronte 14 piedi (rn 4), in profondità 12 piedi (rn 3,5) (= mq 14,7).

Caratteri regolari, tendenti alla scrittura corsiva, con ductus poco approfondito, a sezione triangolare; da notare alla 1.5 l’uso della C rovesciata al posto della S finale (libertis).


Misure
h 109; larg. 20; spess. 23,5
Lettere: l.1 h 3; l.2 h 2,5; l.3 h 2; l.4 h 2—2,5; l.5 h 2,5
(la O di concubina h 1,8); l.6 h 2-2,5; ll.7-8 h 2—2,5; ll.9-10 h 2-3

Inventario
n. 169801


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