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La sigla V è attraversata da una sbarretta obliqua, un segno di troncamento abbastanza comune.

Nell’onomastica di Publius Clodius, di nascita libera, la funzione del cognome è assolta dal titolo di centurione, massima carica ricoperta da Clodius, messa in evidenza dal liberto Iucundus; anche questo personaggio rinuncia alla menzione completa del proprio nome, evidentemente ritenendo sufficiente l’indicazione del patronato. La gens Clodia è ampiamente rappresentata nella Regione VIII; a Mutina compare per ben cinque volte. I due cippi riportano il nome del dedicatario dell’ara, Publius Clodius, figlio di Marco della tribù Follia, e le misure dell’area sacra. Sui cippi è ripetuta l’onomastica del dedicatario, ma i caratteri sono eseguiti più grossolanamente, nel rispetto comunque dell’ordinamento del testo.

Misure
Ara: h 106; larg. 180; spess. 58
Cippo a: h 67; larg. 50; spess. 16
Cippo b: h 90; larg. 46; spess. 17
Lettere: ara l.1 h 12; l.2 h 11; l.3 h 10; l.4 h l;
cippo a: ll.1-2 h 8; l.3 h 7,5; ll.4— 5 h 6;
cippo b: l.l h 9; l.2 h 8; l.3 h 7; ll.4-5 h 6

Inventario
Ara: 5122; cippo a: 5124; cippo b: 5123;
elementi del recinto: 5127-5138

Bibliografia
Violi 1964-65, p. 230; Bermond Montanari 1965; Benedetti 1967, pp. 195-207; Gentili 1967; Bermond Montanari 1968; Mansuelli, 1971, p. 197; Rebecchi 1971, pp. 207, 210-212, fig. 8; Gelichi, Malnati, Ortalli 1986, pp. 608- 610, n. 69 (N. Giordani); Mutina 1988, II, pp. 450-452, scheda MOU 344 (N. Giordani); Rebecchi 1988, pp. 3813-8;2 Ortalli 1997, pp. 345-347, 358-360, figg. 16, 17; Mutina 2001, rinvenimento 344.


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