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11. Monumento funerario di Publius Clodius
primo venticinquennio del I secolo d.C.
Il monumento di Publius Clodius, databile alla tarda età augustea, era costituito da un recinto formato da quindici blocchi di pietra a sezione trapezoidale che probabilmente sormontavano un muretto di mattoni. Gli elementi lapidei recintavano il monumento su tre lati, lasciando libero il lato posteriore per l’accesso all’interno dell’area funeraria. Quelli disposti sulla fronte e iprimi due laterali sono dotati di fori a sezione circolare per l’inserimento di un elemento decorativo di bronzo o ferro, ora perdu— to. Iblocchi lapidei sono ricomponibili e restituiscono esattamente le misure del lotto sepolcrale riportate nelle iscrizioni dei cippi. Entro il recinto funerario era collocata l’ara parallelepipeda, che presenta alcune scalfitture nello spigolo destro della fronte e del retro, oltre a sbeccature sulla superficie epigrafica e sul retro, dovute probabilmente al recupero. Sulla fronte e sui lati del monumento corre un elegante kyma ionico ad ovoli bordati superiormente da un fregio continuo a girali d’acanto. Sul retro, lungo il margine superiore, si svolge un fregio dorico con metope, triglifi, bucrani e fiori. Sulla fronte del recinto funerario erano collocati due cippi, con identica iscrizione, che riportano le misure dell’area sepolcrale espresse in piedi romani. I cippi sono centinati e leggermente rastremati verso l’alto. Uno è quasi integro ed è danneggiato sulla superficie epigrafica da diverse solcatore dovute al recupero nel corso dello scavo, l’altro è conservato per oltre due terzi e presenta una sbeccatura sulla sommità.
Tutti gli elementi del complesso funerario furono recuperati, insieme ad altri monumenti sepolcrali, tra il 1963 e il 1964 in occasione degli scavi per la costruzione del Palazzo Alleanza Assicurazioni, in via Emilia Est 297, ad una profondità compresa tra m 3,50 e m 5.
Testo epigrafico:
Ara
P(ublio) Clodio M(arci) f(ilio) Pol(lia tribu) / centurioni / Iucundus l(ibertus) patrono et / sibi
Il liberto Giocondo (dedica il monumento) a se stesso e al patrono Publio Clodio, figlio di Marco, della tribù Follia, centurione.
Lo specchio epigrafico è levigato e molto curato. L’ordinamento e l’allineamento delle lettere denunciano l’alto grado di perizia raggiunto dal lapicida, così come l’esecuzione dei caratteri, in capitale quadrata, con ricerca coloristica nell’adozione del ductus a sezione triangolare ed interpunzione a coda di rondine. Le P recano l’occhiello aperto, le R incurvano il piede d’appoggio, la T alla 1.3 è montante, in una ricerca stilistica d’eleganza, adeguata allo stile del monumento.
Cippi
V(iventis) /P(ubli) Clodi M(arci) f(ili) / Pol(lia tribu) / in fr(onte) p(edes) XV / in agr(o) p(edes) XXX
(Il monumento è di) Publio Clodio, figlio di Marco, della tribù Follia, ancora vivente. (L’area sepolcrale misura) sul lato principale 15 piedi (rn 4,4), in profondità 30 piedi (rn 8,8) (= mq 32,4).
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