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5. Stele di Domitia Nicarium

I secolo d.C.

Stele parallelepipeda, priva di corniciatura, culminante a timpano. Conserva un frammento del piede per l’infissione nel terreno.

Rinvenuta ancora in sito nel marzo 2000, in seguito agli scavi per l’ammodernamento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, tra via Emilia Est e via Pelusia.

Testo epigrafico:

Domitia C(aiae) l(iberta)/Nicarium sibi et/ T(ito) Propertio T(iti) l(iberta) Acanta/ viro suo fecit/ In f(ronte) p(edes) XII, in ag(ro) p(edes) XII

Domizia Nicario, liberta di Caia, fece a se stessa e a suo marito Tito Properzio Acanto, liberto di Tito. (L’area sepolcrale misura) sul lato principale 12 piedi (m 3,5) e in profondità 12 piedi (m 3,5) (= mq 12,6).

Ductus a sezione triangolare, caratteri in capitale quadrata. Da notare l’uso del nesso NT nel cognome Acantus e della C rovesciata per l’indicazione del matronato.

I gentilizi dei personaggi sono noti nella Regione VIII; il cognome Nicarium, diminutivo di Nike, e il cognome Acantus rimandano ad un’origine greca. Marito e moglie sono entrambi liberti, ma evidentemente sono stati liberati da patroni diversi.

Misure
h 156; larg. 69; spess. 18
Lettere: l.l h 7-7,5; l.2 h 7 (la T di et h 8,5); l.3 h 6 (la T di et h 8); l.4 h 5,5 (la T di fecit h 6,5); l.5 h 6

Inventario
n. 169796

Bibliografia
Mutina 2001, rinvenimento 350.


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