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(n. 4), cognomen che adombra un passato servile. Un ruolo di particolare rilievo economico ebbero i personaggi che svolgevano attività connesse alla produzione, lavorazione e vendita della lana e dei tessuti, particolarmente remunerative nel Modenese (Giordani 2000; Giordani 2001a). Ugualmente avevano buone possibilità di accesso a cariche pubbliche i militari in congedo: Publius Aurarius Crassus, di nascita libera, ufficiale di rango equestre, comandante di coorte ausiliaria o di legione, ebbe il grado militare di seviro e ricoprì la carica di aedilis. Dalle fila dell’esercito provenivano anche Publius Clodius, centurione (n. 11), Caius Samius Crescens ed il fratello Caius Samius Fortis (n. 22), rispettivamente della coorte urbana e pretoriana.

Oltre alla celebrazione della carriera e delle attività svolte in vita l’esplicitazione delle dimensioni e dell’appartenenza del suolo destinato alla sepoltura manifesta il prestigio e le potenzialità economiche del committente. La delimitazione degli spazi funerari, consuetudine che trae origine dal concetto di sacralità ed inviolabilità del sepolcro, si fonde con l’intento autocelebrativo, espresso nelle iscrizioni o nella delimitazione fisica dell’area con recinti anche di impegno architettonico come quello eretto da Iucundus per sé e per Publius Clodius (n. 11).




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