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vicina al foro, si associa l’espandersi delle zone a connotazione funeraria a Nord e a Sud della via Aemilia, in corrispondenza di piazza Mazzini, piazza Matteotti, via Taglio, piazza Roma, piazza Grande, piazza XX Settembre (Rebecchi 1983; Gelichi 1988; Giordani 1999; Giordani 2000). In questi sepolcreti, come in quello di viale Trento Trieste, coesistono tipologie tombali diverse. Sarcofagi databili al II-III secolo d.C. sono riutilizzati e spesso modificati nel testo epigrafico o nell’apparato decorativo; nel contempo si diffondono le nuove tipologie a cassa liscia con coperchio ad acroteri angolari pure privi di ornamentazioni.

Disegno ricostruttivo di
un monumento a edicola.
La necropoli che assumerà una più chiara connotazione cristiana è quella di piazza Grande, sorta intorno alla basilica ad corpus, dove si veneravano le spoglie di S. Geminiano e alla quale apparteneva la sepoltura con lastra tombale iscritta dedicata a Gundeberga, donna di stirpe gota e di religione cristiana (Gelichi 1988).

In area extraurbana consistenti concentrazioni di sepolture sono ben documentate lungo l’asse della via Emilia, a Est in località Fossalta e ad Ovest in località Cittanova (Giordani 1998). Si tratta di necropoli sorte in corrispondenza di aggregati demici, ubicati lungo importanti percorsi itinerari, e ai quali si riconosce una funzione di luogo di sosta.

Al percorso Mutina-Mantua si ricollegano presumibilmente le testimonianze recuperate in località Ganaceto: la stele parallelepipeda di Cuius Samius Crescens con i raffinati elementi decorativi a rilievo schiacciato (n. 22), il segnacolo con più semplice decorazione frontonale di Quintus Sevius Hermes (n. 23) e la lastra appartenente al monumento, forse del tipo a dado, di Marcus Milius Alexander (n. 24).

Altri documenti, come il capitello italo-corinzio rinvenuto in via Galilei (n. 25), appartengono a sepolture isolate a carattere prediale, connesse all’insediamento rurale sparso, distribuito nel territorio della colonia. Anche in questo caso venivano privilegiate collocazioni lungo transiti frequentati, soprattutto nel caso di monumenti di particolare prestigio. Il rinvenimento di via Galilei è ricollegabile ad una villa, gravitante sulla fascia extraurbana tra Modena, Cognento e Cittanova, ricca di attestazioni di carattere residenziale e funerario sorte in relazione alla via Aemilia.

Tipologie dei monumenti
e aspetti cultuali

Le testimonianze analizzate rivelano la presenza nelle necropoli mutinensi di una elevata percentuale di sepolture a carattere monumentale. Si tratta di tipologie documentate in altre aree della Regione VIII e che presentano stringenti affinità con le testimonianze note in area veneta ed altoadriatica, anche in relazione alle vie di approvvigionamento dei materiali lapi-

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