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IL PRIMO LIBRO


II

O non so veramente come dir si possi in alcun modo rea cosa la sterilità della moglie, essendo cagione di farla doventare di ritrosa et bizarra, benigna, humile, et pronta più all'ubidienza del suo consorte, la onde, la moglie feconda, si vede sempre d'ifinito ardire et orgoglio piena ne maraviglia è, se veggendo tanti cari figliuoletti che dal suo imperio dependeno, et i suoi cenni con tanta riverentia osservano, ella si fattamente gonfi, che gli paia d'esser non sol moglie, ma vera, et assoluta signora della casa. Essendo una fiata in Milano, et famigliarmente (come si suole in quella città) ragionando con una gentildonna, d'una molto peregrina foggia di veste che s'havea fatto una sua vicina, sospirando, mi disse, non havere altra cosa più nell'animo fitta, che di havere una simil veste, io, che conosceva il marito possente per adempirgli tal desiderio, dimandai perche tanto non vezeggiasse il consorte quando ambidui stanno sotto coperta. ch'impetrasse et simil veste et altro che piu le fusse piacciuto, risposemi che mai non oserebbe chiedergli cosa alcuna, non havendogli anchora fatto figliuoli, ma che se Iddio ne gli faceva mai gratia, voleva molto maggior cosa d'una veste, avenne fi/