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ESSER MIGLIOR L'IM

briachezza, che la Sobrita.


PARADOSSO. VII.


II

O mostraro primieramente et quanto più potrò con brievi parole, di quanta eccellentia sia il vino, et poi per conseguente chiunque piu l'ama, et piu ne gode, dover esser in maggior istima tenuto, ma a voler ciò mostrare con tanta caristia di parole quanta mi sento havere, parmi toppo laboriosa, impresa, pur diro quel che ne posso per hora dirvi, se il divino furore che operar alle volte suole ne cervelli nostri cose maravigliose mi soccorresse, sperarei potere in qualche parte sodisfare alla espettatione che forse di me s'have. Da molti trovo io esser stata conosciuta la potenza del vino, ispetialmente dal dotto Asclepiade, che fece la sua virtu, uguale à quella, delli Dei, ne maraviglia ad alcuno parer ne deve, conciosia che anche dalle sacre scritture s'affermi, ch'egli sia un dono d'Iddio, dato à mortali per alegrare et ragioire i cuori da longhi travagli afflitti et sbattuti, dalla qual opinione non si scosta punto Homero nel suo divinissimo' Poema, ma volete voi meglio vedere quanta sia la grandezza et eccel//