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D E P A R A D O S S I. 26

dicarsi di ricevute ingiurie, aperse anchora facil adito all'intelligenza de fatti altrui, ha de matti la Fortuna spetialissima cura, et da gravissimi pericoli come cari figliuoli sovente guarda? non viveno i pazzi per la maggior parte sani, et gagliardi? è donde nasce questo? se non perché non si pigliano affanni ne intraprendono mai querele. Sono veramente i matti cosa celeste, hanno spirito di profetia, sono pieni di furor divino, et di qui nasce ch'ognuno tanto se ne diletta, et i principi gli tengono si cari. Ho veduto principi lasciar da canto come bestie, huomini litteratissimi, per divisare co pazzi, ho similmente veduto molti signori, li quali, à pazzi larghissimi doni facendo, lasciavansi doppo le spalle servidori, benvoglienti, et creditori quasi ch'io non dissi languir per fame, l'è e pur a fede mia, cosa troppo maravigliosa, che sempre tutti gli huomini eccellenti habbino havuto un ramuscello di pazzia, guardate qual profession volete, et trovarete ch'io non mento, siano scultori, pittori, musici, architetti, ò ver literati, è qual buon poeta hoggidi si truova che alquanto pazzarello non sia? veramente chiunque ha piu del pazzo, sente anche piu del poeta et se l'Ariosto non ne havesse havuto piu che buona parte, mai havrebbe intonato versi ne tant'alti, ne si ben culti, et si vergognaremo, poi d'esser tenuti pazzi? Io certamente per esser di me, sparsa upinione che alquanto ne participassi, so bene quante commodita et

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