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D E P A R A D O S S I. |
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gli credeva che tutte le naui che nel poro arrivassero,
fussero tutte sue, et perciò avanti che giugnessero
le andava a rincontrare col volro, et col
cuore tutto pieno di gioia et di contentezza, et
cosi parimenti quando elle si partivano per far
viaggio in levnte ò in ponente, buona pezza di
via le accompagnava, pregandoli di buon cuore
felice vento, et prospero viaggio, il che, risapendo
poi il fratello che con sua mercatantia di Sicilia
ne quei tempi venne (forse inuidioso di si buona
fortuna) dettelo nelle mani di alcuni valenti Fisici,
li quali risanandolo, di quella gran contentezza
lo privarno, et essendogli di ciò, rimasto qual
che poco di memoria, giurò piu volte, che mai
non visse piu lietamente che in quel stato si vivesse,
Io per me, non lego mai questo aventuroso
accidente, che tutto d'invidia non mi strugha et
consumi. Non e similmente cosa degna d'invidiare
che un'huomo di bassa conditione et quasi della
fece populare, per virtu della santissima pazzia,
entri in cosi fatto humore ch'egli si creda
d'essere imperadore? et senta nel cuor suo tutte
quelle contentezze che sentir sogliono e' veri
imperadori? Trovasi anchora al presente, nel Reame
di Francia, un'orafo molto eccellente, che
tiene per cosa certa che madamma Margarita
figliuola di sua maiestà, gli habbi da esser consorte,
et fermamente si persuade, che essa non
meno di lui il disidri, et con diligentia tacita