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MEGLIO E' D'ESSER 20

ceco, che illuminato.

P A R A D O S S O IIII

ON Dubito che il titolo di questo mio Paradosso, talmente non isbigotisca e' lettori, che poca credenza mi faccia haver per l'avenire à quanto sono per scrivere in favore de la tanto aborrita cecita, la quale, in vero, porta seco assai più commodi,di quelli che l'intelletto nostro capire et la lingua possa isprimere. Veggio io il ceco, dotato sempre di maggior memoria per non essere dalla luce degli occhi in varie parti disviato, la quale, di quanta importanza pero sia, di qui, lo pò bene ciascuno ottimamente considerare, poi che M. Tullio nel suo Oratore la chiama tesoro et i Greci la fecero madre della sapienza, oltre che tanti altri per godere di si nobil senso, conoscendosi della natural memoria privati. L'artificial s'imaginarno con spesa di pretiosi olii, con varie lavande, et con ceroti, et polvere di lontan paese portate. Trovasi anchora esser il ceco di molto miglior apprensiva, ne cio maraviglia parer ci deve havendo egli, le potenze dell'anima, meglio che l'illuminato raccolte et unite. e privo simil

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