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IL LIBRO PRIMO

gloria? ammonendoci nell'Ecclesiastico a non cercar cose, sopra la capacita degli intelletti nostri non minaccia Iddio per la bocca del Profeta di voler distruggere la sapienza de savi, et riprvare la prudenza de prudenti? Credero io essercii chi dubiti che la scientia non sia inventione del dimonio, poi che dimonio vol dir sciente? Non leggiamo noi ch'egli promise al troppo credulo Adamo la scientia del bene, et del male, se voleva asaggiare del pomo che Dio le havea prohibito? Afferma pur Platone, che un maligno spirito detto per nome Teuda, fusse della scientia inventore, donde credo io nasca che gli huomini dotti, sieno sempre maligni, invidios, seditiosi, et l'un cerchi sommergere, et oscurare la gloria dell'altro, sempre arabbiati, insidiosi, vendicatori, se non con l'arme, almeno con satire bestiali, con distichi mordaci, con iambici crudeli, et con furiosi Epigrammi. Qualunque dubita che rea cosa non sieno le lettere, dicami per cortesia se fusser buone li principi soffrirebbono d'haverne tanta caristia? noi sappiamo pur, come sono curiosi investigatori delle cofe buone. Credo io certo, poi che la robba et il sangue togliono si spesso a poveri vasalli, cos gli torrebbono anche le lettere, se conoscessero che di giovamento o di delettatione alcuna fussero, et anche penso che il gran collegio de Cardinali se elle fussero punto amabili, o di se, desiderio alcuno movessero non ne patirebbe tanto