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IL PRIMO LIBRO |
dottore fusse, sedesse nel magistrato, temendo che gli huomini di lettere, con il lor sapere, non perturbassero la quiete et buoni ordini della città, ne veramente fuor di proposto temevano, conciosa che i literati credansi con un QUANQUAM poter gittar il mondo fozzopra, et confondere l'universo, sempre ritrovando qualche uncino,ò qualche storta spositione, da pervertire ogni nobile et florido intelletto. Non vede ogni uno che ciò che il dotto tocca lo fa in eresia come Mida l'oro subito tramuttare? Vegas un poco, come hanno miserabilmente oltraggiato la povera scrittura santa, Trovarno già nell'Evangelio, ET NON COCNOVIT EAM, DONEC PEPERIT FILIUM PRIMOGENITUM, et subitamente da quel DONEC, et da quel PRIMOGENITO, formarno due pestilenti Erese, delle quali, appena la Chiesa nostra libera et netta al presente ne rimane, il medesmo si fece sopra di quella parola NIS1, et anche sopra di quell'altra EX. Simil cosa non fecero giamai gli huomini indotti, anzi sel si farà 1a comparatione fra gli ignoranti et fra dotti, troverassi differenza piu che mediocre, troverassi dico, Ario, Fotino, Sergio, Nestorio, Macedonio, Appolinare, Giuliano, et altri molti eloquentissimi, et pieni d'humane dottrine, essere anche stati in ogni tempo autori dell'Eretica pravita. Et Hilarione, Antonio, Macario, Pan
o fior 2;;4nzu