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IL PRIMO LIBRO


bastevole, aggiugnerolli l'upinione di Teocrito, che disse, non altro essere, che un detrimento non conosciuto, et noi saremo si accecati et imprudenti che ad occhi aperti seguitaremo è danni nostri? et piu volentieri abbracieremo la dannosa bellezza, che l'util brutezza? Deh tolga Iddio da noi cosi folle pensiero, et saggi divenuti, faccia che incominciamo hoggimai à odiare quel che ne utile, ne gloria recato ci ha per alcun tempo.

MEGLIO È D'ESSER

ignorante, che dotto.

PARADOSSO III


QQ

Uanto piu ci considro, tanto piu mi risolvo, che meglio sia il non saper lettere. che saperne, poiche quelli, che vi consumarno la lor miglior età, alla fine pentuti et dolenti se ne sono ritrovati. Scrive Valerio massimo che M. Tullio il qual dir si può meritamente non solo il padre dell'eloquentia, ma fonte anchora d'ogni bella et varia dottrina, in sua vecchiezza strettamente l'odiasse come forse potissima cagione di suoi longhi travagli, ne veramente crederommi